La nostra storia
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Breve storia del Distretto di Roma:
La prima comunità della Chiesa Apostolica in Roma fu formata con visite dei pastori Del Rosso e George Evans da Civitavecchia e Grosseto, nel 1932; un piccolo gruppo affittò il vestibolo della Chiesa Episcopale di Via Nazionale per le riunioni, che durarono per circa due anni; poi, a causa delle leggi dell’allora governo, il gruppo fu sciolto, e si identificò con altre realtà pentecostali nella Roma anteguerra. In seguito la famiglia Thomas venne inviata a Grosseto (1947) e da lì si trasferì a Roma per seguire l’opera nazionale (1956).
Gianfranco Nel 1963 l’apostolo W. R. Thomas iniziò un piccolo culto in casa propria in Via di Porta Castello, Roma Prati, prima di trasferirsi nel Galles nel ’64; i contatti continuarono, seguiti con visite del pastore Gianfranco Baldoni da Grosseto, in casa di una donna convertita attraverso l’evangelizzazione di Adelma Milli e Ermida Magi di Grosseto, la sorella Rondinella, nel quartiere Portuense. La famiglia Baldoni si trasferì a Roma…
Pastor W. R. Thomas: Storia dell’abito che gli salvò la vita
William Roger Thomas arrivò in Italia, a Civitavecchia, nel febbraio 1933, all’età di 23 anni, dopo una serie di culti di commiato a Swansea ed altre città della Gran Bretagna che salutavano un ministero emergente e che vedevano un senso nella sua chiamata missionaria in Italia.
Convertitosi all’età di sedici anni, in seguito ad una simpatica “avventura” dopo la morte di suo padre, che lo aveva costretto ad andare a lavorare nelle fabbriche di lamiera stagnata di Swansea, e come molti giovani del suo tempo, a passare tutta la sua busta paga a sua madre per il sostentamento della famiglia, “come si usava fare”; un giorno egli aveva bisogno di un abito nuovo, e chiese i soldi per comperarlo a sua madre. Lei, già attiva frequentatrice della comunità apostolica di Skewen, Swansea, disse a lui che gli avrebbe dato i soldi per l’abito se lui fosse andato con lei in chiesa quella domenica.
Il babbo ricordava quella occasione come un culto particolare: entrato di soppiatto, si era messo seduto nell’ultima panca, poi durante il sermone aveva pensato che sua madre avesse raccontato tutto di lui al predicatore, dato che il messaggio era proprio preciso per lui! Alla fine della riunione tentò di sgusciare fuori dalla sala, ma un diacono lo prese per il bavero, e gli disse: “Ma perché non doni il cuore a Gesù?” ed egli si mise a piangere, a pregare lì sulla porta e si convertì. Raccontava sempre che uscì da quella sala di culto con due abiti nuovi: uno, che con gli anni si è logorato e consumato, e l’altro, spirituale, che si è andato rinnovando nel tempo, quello eterno di Dio.