I ministeri
La Chiesa Apostolica in Italia ha la visione del ministero cristiano quale azione della Chiesa universale nella sua realtà di Corpo di Cristo.
I ministeri
Tutti coloro che sono nati di nuovo sono stati uniti dallo Spirito Santo al Corpo di Cristo, contestualmente hanno ricevuto una misura di grazia che li porta ad essere strumenti di Dio sia per la testimonianza cristiana nella società contemporanea sia per l’edificazione della Chiesa.
Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore… (Efesini 4:16)
Per raggiungere pienamente gli scopi del Ministero Universale, il Signore Gesù Cristo “dona” alla sua Chiesa degli uomini che svolgono le funzioni ministeriali descritte nel passo di Efesini 4:11:
È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori. Seguendo il principio funzionale, tra i vari ministeri non c’è un ordine gerarchico, infatti, il governo della Chiesa è espletato attraverso i Consigli previsti a diversi livelli territoriali, dal locale al nazionale. Non a caso il testo di Efesini descrive i ministeri al plurale.
La Chiesa Apostolica in Italia, fin dalla sua nascita, ha una percezione del Ministero quale patrimonio della Chiesa. In questa ottica rientra anche il ministero apostolico, infatti, gli Apostoli sono della Chiesa e non la Chiesa degli apostoli. Pertanto, il ministero apostolico della Chiesa Apostolica, conservando il valore neotestamentario della collegialità, non ha affinità ecclesiologica con i movimenti neo-pentecostali che dalla metà degli anni 80 hanno riproposto il termine apostolo per i loro fondatori.
APOSTOLI
Il termine deriva dal verbo greco apostello, che significa “mandare”. L’Apostolo dunque, è colui che è stato “inviato” con un mandato specifico da Colui che aveva l’autorità per farlo. Nella Chiesa Apostolica è applicato il concetto di “Collegio Apostolico” quale principio ispiratore del governo della Chiesa derivante dal modello neotestamentario. È opportuno specificare che la funzione ministeriale dell’apostolo contemporaneo non è del tutto sovrapponibile a quella degli apostoli del Nuovo Testamento. In ogni caso essi manifestano una misura di grazia dalla quale emerge:
- una forma di leadership definita “di visione”;
- capacità di governo carismatico nel mandare ad effetto la visione;
- l’attitudine ad identificare e a promuovere lo sviluppo di figure ministeriali;
- un’attenzione particolare a mantenere i fondamenti evangelici della dottrina.
Referenze Bibliche:
1° Corinti 12:28; Efesini 2:20; 4:11
2° Corinti 11:28
Atti 8:17; 19:6; Romani 1:11; 2° Timoteo 1:6
Atti 14:23; Tito 1:5
Atti 2:42;
Atti 5:1; 1° Corinti 5:1-6; 2° Corinti 2:6-11
PROFETI
Il termine profeta nel Nuovo Testamento è “profetes”, è una parola composta che letteralmente significa “rendere comprensibile un pensiero o una dichiarazione”. I profeti sono uomini di cui Dio si serve per rendere intellegibile ciò che Egli vuole che sia conosciuto dalla Chiesa o da chiunque altro. L’attenzione dunque non è sul parlare in nome di Dio, ma rendere manifesto ciò che egli vuole dire sotto l’azione dello Spirito. La profezia è sempre valutata prima di essere accolta, deve essere conforme alla Scrittura e riportare i segni della carismaticità. In ogni caso la sua ispirazione è concettuale e non verbale.
Il ministero profetico oltre alle caratteristiche del dono di profezia esprime rivelazione, direzione, predizione.
Referenze Bibliche:
1° Corinti 12:28; Efesini 2:20; 4:11
1° Corinti 14:3
Efesini 3:5
Atti 15:32
Atti 13:2
Atti 11:28; 21:11.
EVANGELISTI
Come detto in premessa tutti siamo chiamati ad evangelizzare, l’evangelista però, ha un ministero particolare che consiste nel portare le persone a comprendere il loro stato di perdizione, l’amore di Dio e la salvezza loro offerta in Gesù Cristo. Il peso che sente per le persone che non hanno realizzato la salvezza in Cristo lo porta ad instaurare facilmente contatti umani portando il messaggio della salvezza con zelo. È senz’altro un conquistatore di anime che però svolge anche un’importante funzione di stimolo verso la Chiesa spingendola all’evangelizzazione.
Referenze Bibliche:
Efesini 4:11; Atti 21:8
Efesini 4:12
PASTORI
I termini Pastore, Anziano e Vescovo, sono utilizzati per descrivere funzioni ministeriali simili (Atti 20:17-28, Tito 1:5-9, 1° Pietro 5:1-2). La differenza tra le varie funzioni sta nell’ampiezza dei livelli di competenza. Su questa tipologia di ministero ricade:
La responsabilità della conduzione della Chiesa locale, della predicazione e dell’insegnamento (1° Timoteo 5:17);
La responsabilità del soccorso ai credenti spiritualmente deboli (1° Tessalonicesi 5:12-14);
La cura della Chiesa (1° Pietro 5:1-2);
Riconoscere altri ministri nella Chiesa locale (1° Timoteo 4:14)
In 1° Timoteo 3:2-7 troviamo le qualità che il Vescovo o Anziano o Pastore deve avere.
DOTTORE
Ai Dottori, in greco didaskaloi, spetta il compito di:
esporre la Parola di Dio;
rendere comprensibile ai credenti il senso della Scrittura e la sua struttura intima;
rendere comprensibili i collegamenti tra i vari libri, mettendo in luce la straordinaria armonia dottrinale.
Referenze Bibliche:
Efesini 4:11; Atti 13:1
DIACONI e DIACONESSE
Questo ministero consiste nell’offrire collaborazione pratica sia al ministero in generale che alla chiesa, tanto nelle cose materiali che spirituali.
Referenze Bibliche:
Filippesi 1:1; 1° Timoteo 3:8; Romani 16:1